FICEP: una scelta tecnologica vincente

FORATURA E TAGLIO TERMICO DI LAMIERE

La linea Kronos KR25SP di Ficep permette a Cesarini Carpenterie Metalliche di forare e tagliare lamiere di diverse dimensioni e spessori (fino a 80 mm con plasma e fino a 150 mm con ossitaglio).

MARCATURA E TAGLIO BEVEL

Grazie alla capacità di marcatura di Kronos è possibile codificare in modo univoco ciascun pezzo che verrà prodotto. Il taglio bevel, grazie alla torcia tridimensionale che permette di realizzare gli smussi, assicura elevata efficienza nella fase di saldatura senza dover più ricorrere ad interventi manuali da parte dell’operatore.

ASSISTENZA & SUPPORTO

Cesarini ha confermato di apprezzare di Ficep e del suo team anche la costante assistenza e il supporto consulenziale per eventuali interventi migliorativi di processo, sia risolutivi di eventuali criticità a bordo macchina, sia per la fornitura della ricambistica e dei vari consumabili.

Cesarini Carpenterie Metalliche nasce a Pineto, in provincia di Teramo, da un’esperienza quarantennale maturata nel settore della carpenteria metallica, alluminio, rame e acciaio inox. Il giovane Lorenzo Cesarini, nel 2004, beneficiando delle competenze maturate dal padre, decide di acquistare un nuovo capannone e di avviare l’attività. Dalle iniziali commesse prettamente locali, orientate al segmento civile-residenziale e realizzate da un ristretto organico di persone, l’azienda cresce rapidamente nel tempo, ampliando il proprio raggio operativo ed anche il proprio staff.
«Oggi – conferma il geom. Lorenzo Cesarini – il nostro organico raggiunge le oltre 50 unità, attive in una nuova struttura, attrezzata con macchinari e strumenti di ultima generazione, che si sviluppa su un’area complessiva di 11.000 mq».

Spicca nella nuova sede, inaugurata nel dicembre del 2019, la nuova linea “gantry” per il taglio termico e la foratura lamiere di FICEP, Kronos KR25SP acquisita da Cesarini Carpenterie Metalliche attraverso il partner locale di Ficep FIMA Macchine Utensili di Pescara. «Un investimento per noi molto importante – sottolinea Cesarini – forse il più importante dopo quello effettuato per il cambio nel nuovo stabilimento. Ma al tempo stesso rappresenta per noi un ulteriore passo di crescita, nonché un vero fiore all’occhiello delle attrezzature tecnologiche oggi a nostra disposizione».

DAL PROGETTO ALLA POSA IN OPERA

Uno dei punti di forza dell’azienda abruzzese risiede nel riuscire a fornire un servizio completo a tutto tondo, a 360 gradi, che parte dalla progettazione e che, attraverso le varie fasi di trasformazione per la realizzazione dei manufatti, giunge fino alla posa in opera. Un contesto operativo in cui si colloca quale elemento chiave nella gestione di una parte dei processi anche il nuovo impianto Kronos KR25SP di Ficep che soddisfa tutti i requisiti dell’Industria 4.0.

«La motivazione che ci ha spinti a questo nuovo investimento – rileva Cesarini – è stata la decisione di voler migliorare alcuni aspetti operativi di gestione commessa, ovvero di riuscire a mantenere tempistiche ancora più contenute, portando appunto al nostro interno alcune lavorazioni prima delegate a fornitori partner. Mi riferisco in questo caso principalmente alla preparazione di piastrame di giunzione di vario genere, che nel tempo si è dimostrata sempre più complicata da gestire. Ciò a fronte anche della stringente esigenza di elevata qualità delle merci, della puntualità di consegna, della necessità di azzerare possibili errori anche nel coordinamento dei packing-list».

Quest’ultimo aspetto tutt’altro che secondario, in vista soprattutto delle successive fasi di assemblaggio, talvolta anche molto complesse visti i grandi numeri di manufatti coinvolti.
«Insieme a mio padre e al nostro responsabile di produzione – ricorda Cesarini – abbiamo iniziato a sondare il mercato, per individuare un impianto che fosse in grado di soddisfare le nostre esigenze. Ovvero in grado di realizzare le operazioni di taglio e di foratura necessarie per tutto il piastrame impiegabile nei vari progetti».
Una ricerca intensa che ha portato Cesarini Carpenterie Metalliche a valutare i principali brand non solo italiani ma anche europei.

UNA SCELTA TECNOLOGICA VINCENTE, PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO

«Alla fine – conferma Cesarini – abbiamo scelto l’impianto proposto da Ficep essenzialmente per due motivi. Il primo di carattere strettamente tecnico, legato alla capacità di poter completare, prima della fase di taglio, le più diverse forature sfruttando tecnologie da punta e non da fiamma».
Richiesta questa, cui sovraintende la certificazione ISO 1090 cui l’azienda deve far riferimento, con classe di esecuzione dalla 1a alla 4a classe, la più esigente in termini di precisione.
«Oltre alla foratura – continua Cesarini – è stata molto apprezzata anche la capacità di marcatura, che avviene ancor prima delle fasi di foratura e taglio, ma che consente di codificare in modo univoco ciascun pezzo che verrà prodotto. Nonché la possibilità del taglio bevel, grazie alla torcia tridimensionale che permette di realizzare gli smussi, assicura elevata efficienza nella fase di saldatura senza dover più ricorrere a interventi manuali da parte dell’operatore, facilitato a sua volta nell’assemblaggio».

Lo stesso Cesarini ha confermato inoltre di apprezzare di Ficep e del suo team anche la costante assistenza e il supporto consulenziale che il costruttore è stato in grado di assicurare sia per eventuali interventi migliorativi di processo, sia risolutivi di eventuali criticità a bordo macchina, sia per la fornitura della ricambistica e dei vari consumabili.
Con il nuovo impianto Ficep l’azienda abruzzese ha così iniziato a lavorare internamente piastrame di varia tipologia, con spessori compresi tra i 5 e i 60 mm, con un massimo superiore che sembrerebbe far apparire da questo punto di vista l’impianto Ficep Kronos KR25SP sovradimensionato. Esso è infatti in grado di effettuare tagli (anche a smusso) di plasma su spessori fino a 80 mm; in più, grazie al cannello ossitaglio, gli spessori processabili con taglio dritto possono raggiungere spessori pari a 150 mm, stesso spessore lavorabile anche di foratura.
«Volutamente sovradimensionato – osserva Cesarini – in ottica futura, viste le costanti crescenti esigenze del mercato, con richieste di spessori che sono sempre, per così dire, al rialzo».

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